GUY DELAGE
Le
esperienze e le immagini di cui l'acqua costituisce occasione e materia non
hanno la solidità delle esperienze e delle immagini fornite dalla terra, dai
cristalli, dai metalli.
Sono sfuggenti, a volte inesprimibili, riflessi di
riflessi. Sorgente di vita, mezzo di purificazione, centro di rigenerazione, l'
acqua è veicolo di ogni forma di esistenza.
Perciò
essa sfugge a qualunque facile interpretazione, a qualunque forma. Il suo ricco e complesso simbolismo scoraggia
il sognatore qualunque e la sua spumeggiante lucentezza costituisce un facile
miraggio per il frivolo viaggiatore .
Come suggerisce Laotse l'acqua riempie i
" vuoti" e fugge i " pieni " , per questo essa rivela la sua vera natura ai navigatori
solitari e silenziosi.
Solo
un uomo umile, attento, curioso, attivo e contemplativo al tempo stesso , può
cogliere profondamente l' esperienza vera dell'acqua profonda, dell'acqua più
scura, più ricca di vita. Solo un uomo
silenzioso , che ha molto amato, sa distogliere lo sguardo dall'inessenziale ed
è in grado di stabilire con la natura una " corrispondenza sensuale ". L'uomo ed il mondo si
specchiano e si guardano.
Guy
Delage è l'occhio luminoso che coglie la
" volontà di apparire " dell' acqua . Pochi metri al di sotto
dell'onda dell'oceano, esiste un
universo da sempre in penombra che vuole " vedersi", che vuole
" esistere" e cerca occhi che sappiano contemplare. Occhi belli, per
riflettere la bellezza, occhi appassionati per percepire la vita, gli occhi di
Guy Delage. Schopenhauer afferma che la contemplazione estetica compensa per un
istante l'infelicità degli uomini, distogliendoli dal dramma della volontà.
Forse ciò è vero anche per Guy Delage. Ma certo egli non desidera solo
passivamente ammirare. Nel ricercatore che ha già molto viaggiato e vissuto è
la contemplazione stessa che muove la volontà.
Guy
Delage " vuole " vedere .
Non
per mera ambizione, per smania di successo, per pura competizione, ma perchè
guardare è un bisogno immediato. Rende intelligente e dinamico lo spirito, ne
esprime l'intima verità . Si ricostituisce così
degnamente il parallelismo felicità/volontà, poichè qui la volontà è
purificata dall'Ego. " Compiere senza rimanere autore" afferma il
Tao-te ching, sottolineando dunque la necessità dell'azione " voluta
" senza narcisistico bisogno di " riconoscimento " o "
attaccamento " al risultato.
"
Voler " vedere non significa quindi contrapporre l'azione razionale e
narcisistica dell'Ego alla meditazione contemplative del Sè , vuol dire seguire
un'altra via della volontà, partecipare
alla volontà universale del bello, del mistero, della conoscenza e della fede,
della vita e della morte. Vuol dire comprendersi ed aiutare il mondo a
comprendere se stesso. Straordinario e certo non casuale é il radicale
mutamento avvenuto nel percorso di Guy Delage, uomo ed atleta . Giovane amante
che cavalca i mari della passione con il suo bizzarro ed asimmetrico catamarano
Funambole, navigatore esperto a cui le impetuose acque dell'Altantico si
concedono in soli 10 giorni, uomo umile e nudo, forse saggio, provvisto solo di
zattera e pinne, che ama le carezze e le offese delle onde percorrendo 2100
miglia in oceano Atlantico, da solo, in 55 giorni di completa autosufficienza.
Se
volessimo tentare un'interpretazione delle sue imprese potremmo
ipotizzare che mentre la navigazione in superfice di Delage rappresenta un
cosciente percorso di e conoscenza di sé rispetto ai pericoli e alle passioni
dell'esistenza ( fase di estroversione ), la navigazione sotto superficie
dell'oceano compiuta nell'ultima impresa sembra rappresentare un profondo
bisogno di esplorazione nel mondo dell'incoscio ( fase di introspezione ).Egli
penetra nell' oscurità, nel liquido amniotico, nell'acqua cosmica, ove risiede
l'archetipo della Madre, l'inconscio collettivo femminile. Delage si trasforma
in uomo pesce per rientrare nell'utero primordiale, per risalire al senso
dell'esistere. Perchè quest' esperienza?
Filogeneticamente
il pesce è molto antico e ontogeneticamente corrisponde, secondo la teoria
dell'evoluzione stratificata, al periodo compreso tra la nona e l'undicesima
settimana di vita dal concepimento. In questo stadio filogenetico ed
ontogenetico l'organismo non vive ancora nella fase della ricerca del piacere,
ma in quella più arcaica della sopravvivenza.
Così Delage sembra dover
regredire nel più profondo dell'inconscio intrauterino per portare alla luce
della coscienza le esperienze più remote dell'esistere, per poter successivamente risalire la spirale
della vita e rinascere oltre i confini del consueto. Potremmo definire il suo
viaggio un lungo percorso psicanalitico attraverso la materia. Ciò che ha compiuto
Delage è infatti ciò che anche l'analisi si propone: stabilire una
comunicazione attraverso l'acqua ( simboliocamente l'inconscio ) fra la terra e
il cielo, la materia e lo spirito, il corpo e la mente, la razionalità e
l'affettività, il maschile e il femminile.
Questa
relazione è naturalmente fecondante poichè dall' acqua nasce la vita, e
dall'inconscio lo spirito creativo dell'uomo.
Come
l'onda, anche il processo di individuazione, cioè di ricerca del Sè è un flusso
incessante, senza limiti di spazio e di tempo, senza confini.
Silvana Dallera