Creativi si nasce o si diventa? Esiste un segreto per essere creativi? E poi, in fondo, cos’è davvero la creatività?
‘Creatività’ è una parola affascinante che apre viste
su territori sconfinati, che possono causare le vertigini della Biblioteca di
Babele Borghesiana.
Fenomeno misterioso, elusivo e
complesso, materia di riflessione per artisti, filosofi, psicologi e
neuroscienziati, la creatività è un pianeta che non ha ancora rivelato i suoi
segreti più profondi. Come si legge nel classico “Creatività, la sintesi
magica" dello psichiatra italiano Silvano Arieti: “la creatività è
fenomeno profondamente magico. La persona creativa rimane depositaria di un
segreto che non può rivelare né a se stessa né agli altri. Quello che non è più
un segreto è il modo in cui il suo processo creativo si svolge, raggiunge la
sua conclusione, e quali condizioni facilitino la sua comparsa.”
Questo non è più un segreto: la creatività è una
capacità tipicamente umana, non soltanto presunto appannaggio di pittori,
musicisti o maniaco-depressivi, ma è un tratto alla portata di chiunque sia disposto
a coltivarla.
A tal proposito, una delle chiavi di lettura più
fertili e interessanti è quella che vede la creatività come Ars Combinatoria.
Secondo questa interpretazione, creatività significa mettere insieme
ingredienti, informazioni e idee già esistenti, per combinarle in
configurazioni tali da risultare, in qualche modo, originali. In altre parole,
l’assunto di fondo è che non esiste nulla di veramente nuovo, ma esistono degli
elementi di base - come le note musicali, le lettere o i mattoncini Lego - le
cui combinazioni sono virtualmente infinite. La sperimentazione, il gioco o
un sano brainstorming sono modi diversi per favorire l’emergere di qualcosa di
nuovo, di utile o addirittura innovativo. Secondo il designer Bruno Munari: “La
creatività opera nella memoria: più dati ci sono e più si possono fare
collegamenti.” Dunque, qualsiasi creazione – artistica, culturale o
tecnologica - può essere letta come un “mash-up” di elementi già esistenti,
ognuno di essi a sua volta un “remix” di qualche altra cosa - proprio come il
presente articolo, che è frutto di un taglia-e-incolla di idee, informazioni e
citazioni.
Ultimi due frammenti sul tema,
provocatori e inusuali. Secondo Einstein: “ll segreto della creatività è saper
nascondere le proprie fonti.” Mentre per Picasso: “I cattivi artisti
copiano, quelli buoni rubano.” L’idea creatività come “furto” ci riporta al
dibattito, molto attuale, sulla proprietà intellettuale, il diritto d'autore e
i limiti dell’utilizzo delle creazioni altrui. Chissà cosa avrebbero pensato
Einstein e Picasso del Creative Commons.
Per chi volesse affrontare un vero viaggio alla
scoperta del pianeta creatività, una mappa straordinaria è “La trama lucente”
di Annamaria Testa, nota e stimata professionista della creatività che, con dolcezza
e maestria, guida il lettore attraverso panorami intellettuali che trasudano di
meraviglia. (http://www.nuovoeutile.it/ita_la_trama_lucente.html)
In ultima analisi, la creatività resta una dimensione misteriosa, da esplorare di prima mano. Unico consiglio, per andare sul sicuro, è un’idea di Lewis Carroll, nelle parole di un Ghiro parlante, nel remix psicoattivo dei Jefferson Airplane. Il consiglio è: “Nutri la tua mente…"
Come diceva Picasso "l'ispirazione esiste ma la si incontra lavorando."
a cura di
Silvana Dallera